Mia figlia, il mio incanto, la più bella...Beatrice!
Ho ideato la prima mascherina arbëreshe.
Una mascherina solo in apparenza simile a quelle chirurgiche che il Coronavirus ha messo sulla bocca del mondo intero, ma mai quanto di più lontano da queste. Lontano nell’ essenza e nella fattura. Colorate, vivaci, brillanti.
Le mascherine hanno preso forma da una mia necessità di rifugiarmi nell’amore profondo della mia terra. Questo stringente bisogno di vestirmi dei luoghi natii, il desiderio di tuffarmi nelle forti radici culturali dei miei avi, sono stati il faro per ritrovare il coraggio e la determinazione di riemergere dal buio dei giorni del lockdown e ripartire con la vita.
L’idea è nata durante il #lockdown: pensando a come ognuno di noi stava vivendo i giorni della chiusura #nazionale, pensando al dolore delle persone che affrontavano le difficoltà e gli scoraggiamenti, pensando alle morti e alle solitudini incolmabili e inconsolabili.
Così, i pensieri dell’oggi hanno lasciato spazio ai pensieri del passato, al periodo storico d’inizio ‘900 quando tutto il mondo viveva la simile situazione dei giorni nostri e così fino a immaginare il mio paese in quegli anni: S. Sofia d’ Epiro avvolto dal virus della spagnola.
-Rispetto ad oggi, le donne, gli uomini, i bambini, gli anziani come vivevano la paura della malattia e l’incognita della guarigione?
-Cosa indossavano per proteggere se stessi e gli altri dal virus?
Da qui la consapevolezza dei legami tra passato e presente, della continuità generazionale, della forza e del coraggio ad affrontare i rischi arrivando ai giorni nostri: noi arbëreshë, ancora arbëreshë, tenacemente arbëreshë.
È allora che ho sentito l’esigenza di vestirmi della mia #terra, di sentirmi abbracciare della mia #tradizione, di cercare rifugio nel mio mondo trascinando a me il senso di appartenenza e stringendolo tra le mani per sentirne forza e protezione, ecco l’idea di #Frymerè, la prima #mascherina #arbëreshë.
Il nuovo capo è stato cucito a mano utilizzando una tecnica antichissima indicata col nome di Qikatur (la stessa impiegata per forgiare la plissettatura della “zoga”, gonna di gala).
© Riproduzione riservata Frymerè®
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Ph. Beatrice, mia figlia, indossa Frymerè®, la prima mascherina arbëreshë
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